venerdì 13 febbraio 2015

Hangover skiing



Smaltire un post-sbronza andando a sciare non è tra i sistemi più quotati, ne' economici, ma posso assicurarvi che funziona.
Aria fresca, esercizio fisico, bestemmia libera nelle valli... insomma, un bel posticino dove sfogarsi e farsi passare il mal di testa.
Certo... due caffè neri e una colazioni dei campioni, aiuta.

E pensare che mi ero ripromesso di non farlo... bere, intendo...




24 ore prima.
(Un sacco di plutonio per un viaggio particolarmente breve...)

Oggi è stata dura.
Oggi doveva iniziare un nuovo lavoro, un nuovo modo di fare le cose... ma niente. 

Solitamente cerco di evitare espressioni tipo "giornata di merda", optando per un atteggiamento più positivo. Quando le cose non vanno e la gente mi chiede:
- Com'è?

Io cerco sempre di sorridere, di guardare the bright side of life... e rispondo con:
- Tutto bene... sono solo un po' stanco.
Anche presente nella variante:
- Eh... Oggi è stata dura.
Se sorrido, vuol dire che comunque è andata bene.
Se ho gli occhi bassi, vuol dire che è andata male.

Questo 2015 ha iniziato a prendermi a calci nel culo dall'inizio.
Ho seppellito tre persone care... Tre! 
Due di cui due sono stato al funerale... e alla terza proprio non ce l'ho fatta. Che in quaranta giorni sono già una media interessante.Oggi invece ho seppellito un progetto, con cui pensavo di poter fare grandi cose... invece no! Il progetto si farà, certo... ma senza di me (e senza altre persone molto, ma molto più in gamba del sottoscritto) e verrà fatto alla solita vecchia maniera... in pratica... come posso dirlo in termini rispettosi?
...
...
Non posso. In pratica si tratta di "partorire un bambino morto"! Il progetto vedrà la luce, ma sarà l'ennesima occasione sprecata e non ci si può fare nulla.

Mi correggo.
IO non ci posso fare nulla.
ALTRI non ci posso fare nulla.
QUALCUNO potrebbe. Ma queste persone ci hanno rinunciato. E non vogliono che qualcuno lo faccia al posto loro. Perché è troppo faticoso, perché non hanno voglia di combattere, perché è meglio lasciare che le cose vadano per la loro strada... (salvo poi lamentarsi che la gente non legge perché gioca ai videogiochi...)
Oggi le cose sono andate così...
Oggi è stata una giornata di merda!
La notizia del mio futuro nascituro morto mi ha chiuso nel silenzio per circa tre ore.
Metropolitana, stazione, bar, treno... nel mutismo. Ma l'ultima volta che mi è successa una cosa del genere ho avuto un blackout mentale di tre ore.
Non scherzo. A oggi io non ricordo cosa ho fatto nelle tre ore successive alla notizia. Prima ero a casa mia, poi ero in un prato con le scarpe piene di fango seduto su una panchina. Dall'altra parte della città.
Va bene che era giorno... e che Asti è una cittadina piccola... ma tant'é!
Oggi è andata meglio.
Oggi sono rimasto presente a me stesso.
Certo... un po' di mutismo...  ma i mesi di meditazione hanno aiutato.

Devo cambiare tre treni per tornare a casa.
Nel secondo fa un caldo porco... che aggrava la mia stanchezza.
Mi tolgo la giacca, mi tolgo la maglia, butto la borsa, mi accascio e mi rimbocco le maniche di una camicia un po' troppo pesante e vistosamente larga. Decido che la eliminerò dal guardaroba.
Davanti a me si siede una bella donna sulla quarantina, alta, bionda, ben vestita, con una valigia da pendolare troppo grande, che mi chiede se il treno va fino ad Asti.
Rispondo d'istinto e sbaglio pure, perché quel treno cambierà ad Alessandria.
Mi scuso e iniziamo a parlare. Si chiama Cristina.
Con la freddezza di un serial killer, Cristina mi racconta del padre che è morto un anno prima, della madre che sta per seguirlo, di lei che è figlia unica e c'ha 'sti accolli, del lavoro che è una merda per via del capo, di lei che vuole solo scappare... sotto un treno o su un aereo.
Io le consiglio l'aereo. Anche due, se servono. 
E penso che, in fondo, basta poco per cambiare la prospettiva delle cose:
- Com'è oggi?
- Sono un po' stanco... ma domani si ricomincia.


Invece no... si è ricominciato dopodomani, per smaltite un post-sbronza sulla neve.
Nella vita non c'è nessuna sicurezza. Soprattutto se si va a fare l'aperitivo dal Dio Bacco. Ma questa, è un'altra storia.

1 commento:

  1. Mi hai ricordato questa poesia di Keats:

    "Give me women, wine, and snuff
    untill I cry out "hold, enough!"
    You may do so sans objection
    till the day of resurrection:
    For, bless my beard, they aye shall be
    my beloved Trinity. "

    Certe volte si è nel centro dell'onda, alcune volte la si vede lontani, altre volte ci travolge. La cosa sicura è che, come nello sfondo di questo tuo blog, di onde ce ne saranno altre, tra cui quella che riuscirai a cavalcare.

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