giovedì 16 ottobre 2014

Ringo, l'ultimo Orfano

Un annetto fa ero a Milano, al mio primo pranzo con la redazione di Nathan Never. Si parlava di Orfani, e quel giorno imparai una cosa importante sul "pensiero Bonelli":
- In Bonelli non facciamo storie, facciamo personaggi!

Vi giuro... la frase fu proprio questa.
Rido a un anno di distanza.

Quella frase mi tornò in mente, appena vidi la copertina di Ringo 1.
- Eccoci di nuovo qui... -  pensai - Il buon Sergio avrebbe apprezzato.

Questa gif arriva direttamente dal sito della Bonelli 0__0.


E con oggi è ufficiale.
In tutt'Italia è uscito Ringo 1, il seguito di Orfani.
C'è un po' di vecchio e un po' di nuovo, in tutti i sensi e da tutti i punti di vista. Senza spoiler, ma con un po' di considerazioni tecniche e narrative, andiamo a vedere com'è un mondo condannato a morte.




Perché se qualcuno pensava di vedere la guerra, la lotta dei ribelli,  il bene contro il male e tutte quelle robe lì... potrebbe rimanere un po' deluso. La rivoluzione c'è stata. E ha perso. 

Tutto l'operato di Ringo ha portato solo a un gran numero di cadaveri. Dalla sua famiglia, ai gruppi di ribelli. L'umanità ormai segue con devozione le parole del Presidente Juric e tutte le scelte del suo Governo.
In pratica, il mondo è finito/condannato, ma se lavorate e non cagate il caz date fastidio, con un po' di fortuna vi si carica su dei razzi per lo spazio. Se no, potete morire sulla Terra.
Ringo ci ha provato. Così dice lui... e ha mollato. Non sappiamo altro.
E forse... non lo sapremo mai.
Della rivoluzione rimangono gruppi di ragazzini idealisti che hanno visto troppi video su youtube su come si usa il C4. E non è una critica, badate bene.
Ringo torna, fa cose, vede gente, spara a tizi... quelle cose da Ringo.
E poi si parte per un on the road... quelle cose da Recchioni.
E ci sta tutto.

... poi facciamo il caffè! Male!!!

Cosa mi ha colpito:
- Three is megl che one:
"Pensavo di vedere l'inferno gelare, prima di un threesome in un Bonelli." (cit. Tex Willer)
Asciugate quel sangue dal naso. Non si vede nulla... ma viene chiaramente suggerita una bella ciulata liberatoria tra tre ragazzi adolescenti. Sì, una è una ragazza!

- Colpisci meno, colpisci meglio:
Per sommi capi, c'è meno azione dei numeri di Orfani. La cosa mi ha reso molto felice, perché la violenza e la cattiveria delle prime pagine è un nuovo livello narrativo, per Bonelli, e sacrificare un po' di brakka/brakka budda/budda a favore dell'atmosfera, dell'ambiente e dei personaggi... mi è piaciuto. Tranquilli, fans dell'action, ci si spara comunque come se non ci fosse un numero 2.
Sereni.

A le piace Che Guevara e fare le cose a tre.

- L'albo è mio e me lo gestisco io:
Ringo detta legge e perdiamo la divisione dell'albo.
Peccato, perché era una cifra stilistica caratterizzante di Orfani (eh lo so, non è più Orfani...) che aveva ancora molto potenziale. Ero convinto che ci sarebbe stato metà albo ambientato durante la rivoluzione e metà dopo, oppure metà nel dopo e metà in un futuro lontano con un Ringo vecchio e un pianeta ormai terra di nessuno... ma vabbè.
Personalmente meglio così, con un ritorno alla classicità, piuttosto che avere la sensazione di riempitivo che mi trasmettevano le prime metà albi degli ultimi numeri di Orfani.

Ciao. Io sono quello emotivo.

Cosa mi è dispiaciuto:

- Il titolo non fa il capo:
Mi sarebbe piaciuto vedere Ringo vestire i panni di Jonas, la sua antitesi... perché sarebbe stato un interessante esercizio di stile e di carattere. Ma non c'è niente da fare... Ringo è il solitario, è il cane sciolto. Lui, in una squadra, non ci sa stare... ed essere il capo pare sia stato un peso eccessivo.


- Vent'anni e non sentirli:
Dove sono questi vent'anni?
Onesto e sincero... per quello che vediamo, potrebbero esserne passati due, cinque, dieci, o anche cinquanta. O sei mesi.
Ringo non è invecchiato di un giorno. E nessuno lo fa notare.
L'abbiamo visto crescere e diventare un bell'omett un rivoluzionario, ma qui è il solito eroe bonelliano dall'età indefinibile. Potrebbe avere trenta o quarant'anni...o anche venti.

Va bene... è un supersoldato e magari non invecchia per supercazzole scientifiche (e comunque nessuno ce l'ha detto... e manco Barbara, dopo anni che non lo vede, gli fa 'na frecciatina!) ma la Juric? Quella donna ha almeno vent'anni in più di Ringo e qui sembrano coetanei.
Per carità... Berlusconi ha vent'anni in più di mio padre, ma sembrano coetanei... quindi i discorsi di botulino, tinta ai capelli, plastica facciale e vasche rigeneranti vanno benone. Ma, di nuovo, nessuno lo dice.

Il mio non è un discorso da "precisino della fungia" ma di ambientazione.
Mi sono immerso nella storia, ne ho assaporato il terrore e il sangue... ma non il tempo.
Sarebbe bastato poco. Un Ringo un filo più vecchio (perché non farlo cinquantenne?) con qualche capello grigio, il fiato un po' più lungo, un briciolo di fatica nello sconfiggere i Corvi. Un po' meno eroe indistruttibile, un po' più umano... quel lato umano che ha conquistato i lettori.

Alla Juric bastava un taglio di capelli diverso. E un paio di rughe in più!
Che poi... quale donna non cambia taglio di capelli in trent'anni?

Ciao io sono quello che c'ha le palle in giostra! Sempre!!!


Vorrei parlare anche dei Corvi... ma magari lo facciamo la prossima volta per evitare spoiler fastidiosi.
Vabbè... un pensiero a caldo: belli e apprezzati... ma speravo che li "chiudessimo" con questo numero.


No, non sono questi i Corvi.

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