martedì 15 aprile 2014

Le storie di Port Douglas


Lasciata la commerciale e banalotta Cairns, raggiungo Port Douglas, che dista meno di due ore verso nord. E mi innamoro.
Del luogo, della gente, del clima, dell'atmosfera... e delle storie.


Slide è una di quelle canzone che ho amato, che amo e che amerò per tutta la vita. Perché è piena di desideri non realizzati e quindi... di promesse mantenute. Una canzone di cui innamorarsi da ragazzi, quando tutto ha il gusto di nuovo e di difficile... anche se, in fondo, era tutto ancora facile. Ma soprattutto, una di quelle canzoni che ti racconta una storia, ma non ti dice come va a finire. E quindi il cuore sceglie per te, sapendo che non potrà mai avere torto.

Beh... è proprio questa canzone a passare alla radio durante il viaggio verso Port Douglas. Ancora non lo so, ma mi rimarrà in testa tutto il giorno.


Port Douglas è una città composta da 4 lunghe vie, che a fatica si incrociano. Sembra uscire fuori da un moderno western, un filo più turistico e con qualche pianta in più rispetto al deserto dell'Arizona.
A questo giro azzecco l'ostello. Trattasi di camping vero e proprio, con sì, una ventina di camerate da 4 o da 6, ma soprattutto con una moltitudine di metri quadrati di camping che mi ricordato tanto l'accampamento di roulotte di My Name is Earl.
Niente bagno in camera e in pratica si fa vita da campeggio, tra piscina e amache. Unica pecca: non c'è il wi-fi... cioè, c'è ma paghi 5$ al giorno.
A pelle, la cosa mi urta... ma il beneficio di ciò è impagabile e lo capirò solo 5 o 6 ore dopo.

La spiaggia è molto amichevole...


...ma va bene per un bagno velocissimo e i km di spiaggia ti concedono tutta la privacy di cui uno può avere bisogno.

La cucina del camping supera le norme igieniche minime, quindi ne approfitto per cucinare... e socializzare. Proprio perché non c'è internet e la città è a 1Km e mezzo dritto per di là, si fanno cose, si vedono gente... No, vabbè, ci si siede e si parla.
Come detto, in viaggio fare amicizia è molto più facile.
La gente ha voglia di parlare, di divertirsi, di stare bene ed essere felice. Ma soprattutto, ha voglia di conoscervi.


Ad esempio, Nicolas, uno spagnolo che vive lì da qualche settimana, vi spiega che se volete dell'alcool c'è il bar del camping, mentre per le canne vi indica i due venditori di zona, segnalandovi anche chi fa il prezzo migliore (ma è meno fornito... l'altro invece ce l'ha sempre, quindi paghi di più!)

Il ragazzo che vi ha prestato il sale per cucinare si chiama Francois, brasiliano adottato francese, ha vent'anni e ha deciso di venire in Australia a fare il backpacker per guadagnare qualche soldo, farsi un'esperienza diversa e poi, finito l'anno, andare a fare il giro del Brasile zaino in spalla.
Certo, ha avuto qualche intoppo... come spendere tutto in droghe e alcool... #soragazzi. Ma ha ancora qualche mese di tempo e lì pagano molto bene.

Invece, Enriqua parla un inglese perfetto, specie per essere spagnola. Mangia vicino a voi e così scoprite cha ha la fortuna di avere la cittadinanza australiana, da parte di madre e si sta godendo sei mesi lì per decidere cosa farà una volta tornata a Madrid. Ha solo 18 anni, ma vuole sviluppare videogiochi e mentre vi ascolta, vi spiega come potete migliorare il vostro inglese.


Ah, il tipo che ordina da bere insieme a voi al bancone, quello lì che sembra un vecchio tossico, una volta dirigeva una grandissima multinazionale in Corea. Poi... cose della vita... e ora fa il giardiniere per il camping in cui vive.

Mentre la ragazzina dall'altra parte della stanza, vestita con quattro stracci e con le havaianas ai piedi, in realtà è una modella americana famosa (a detta sua) e si trova in Australia per pensare a una grossa offerta di lavoro che le hanno fatto, ma che implicherebbe scegliere tra carriera e vita personale.

Cris, il vostro compagno di stanza connazionale è un giovane informatico che prima di avere 24 anni è già un dipendente di Microsoft e vive da due anni a Seattle. Felicissimo, ma ora che ha raggiunto il suo goal, rimpiange di non aver girato l'Europa e l'Italia quando era il tempo.


Una coppia di inglesi sulla cinquantina, Mary e Leonard, hanno venduto tutte le proprietà che avevano in Inghilterra e si sono messi a girare il mondo perché annoiati dalla loro vecchia vita. Lo fanno da 3 anni e lo faranno per altri 3 almeno, prima che finiscano i soldi. E poi? E poi si vedrà!

C'è un tizio, completamente ubriaco, che siede vicino a voi, offrendovi una birra, solo per raccontarvi di quanto sia felice ora che la donna della sua vita è lì, con lui, dall'altra parte della stanza, che gli sorride dolcemente.


L'Australia è un punto di passaggio.
Alcuni sono qui per divertirsi, altri per lavorare, altri per cercare qualcosa o qualcuno, altri perché a casa si annoiavano... altri perché hanno perso tutto.

Sarà che è il mio lavoro...
sarà che ho una certa empatia...
ma io adoro le storie!
E l'Australia ne ha a milioni.

Parli, ascolti, pensi... e, forse, capisci qualcosa.
Capisci cosa non ti piaceva della tua vecchia vita.
Capisci che c'è di meglio... e anche di peggio!
Capisci che le possibilità sono infinite, basta solo mettere in moto le cose.
Capisci che avere una storia interessante da raccontare è sempre importante.
E qui... tutti raccontano la loro, come se fosse la più bella del mondo.

Ma soprattutto... nessuno mi racconta il finale.
Un po' come Slide.

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